Accompagnati da un sole già tiepido e da un clima decisamente primaverile, ben lontano dal maltempo dell’anno scorso, sono stati davvero tantissimi i fedeli che guidati dal vescovo Calogero Marino hanno partecipato alla festa di N.S. di Misericordia, patrona della città di Savona e della nostra diocesi. Migliaia di persone non hanno voluto mancare a questo appuntamento, il 483° anniversario dell’apparizione, un momento sempre molto caro ai savonesi.

Alle 7 del mattino i pellegrini sono partiti dal Duomo alla volta del Santuario dando vita alla solenne processione che si ripete da secoli ogni 18 marzo. Il lungo corteo sacro – aperto questa volta dal crocifisso della Confraternita savonese del Cristo Risorto – poco prima delle 8 era a Lavagnola, continuamente accresciuto da molti fedeli aggregati lungo il cammino.

In coda al corteo sacro, come accennato, monsignor Marino, il vescovo emerito Vittorio Lupi, il vicario generale don Angelo Magnano e molti sacerdoti diocesani, con loro anche rappresentanti delle Confraternite e numerose autorità civili e militari: dal sindaco Ilaria Caprioglio al prefetto Antonio Cananà al presidente delle Opere Sociali Giovanni De Filippi.

Rinnovato quindi l’incontro di Savona con la Signora apparsa nel 1536 sulle rive del Letimbro. La folla è davvero numerosa: in totale, fra processione e altri pellegrini giunti autonomamente in tutte le ore della giornata, dalla prima mattina fino al pomeriggio, si ipotizzano circa ottomila persone.

Guidata dalla voce di don Marco Fossile nella recita del Rosario, nelle preghiere dedicate alla misericordia e nei canti mariani, la processione ha quindi raggiunto il Santuario fra le curve della provinciale e le nove caratteristiche “cappellette”, tutte come sempre addobbate a festa.

Con un ritmo decisamente più compassato del solito, i primi fedeli della processione hanno iniziato a giungere alla meta solo intorno alle 9.30, accolti da centinaia di persone già presenti al Santuario, raggiunto con bus o mezzi propri. Sono stati necessari diversi minuti perché il corteo si sciogliesse nella piazza.

Dopo aver salutato e benedetto la folla sul sagrato, il vescovo Marino, accompagnato dal predecessore monsignor Lupi e accolto dal rettore don Domenico Venturetti, si è quindi recato a omaggiare l’effige di Nostra Signora di Misericordia nella cripta eretta proprio sul luogo dell’apparizione mariana. Efficiente come sempre il servizio d’ordine, con numerosi volontari e membri delle confraternite, coordinato da Simone Botta dell’Ufficio liturgico diocesano.

Sotto un cielo sgombro di nuvole, alle 10, è quindi iniziata la Messa, presieduta dal vescovo Marino e concelebrata da monsignor Lupi e da don Venturetti, al suo ultimo 18 marzo come rettore del Santuario di N.S. di Misericordia. A destra come sempre le cappe colorate delle confraternite diocesane, mentre a sinistra il gruppo vocale composto per l’occasione da decine di cantori provenienti da diversi cori della diocesi, in particolare della città, che ha animato la celebrazione. L’ensemble è stato come sempre diretto da padre Piergiorgio Ladone e accompagnato all’organo dal maestro Paolo Venturino.

Intenso anche il momento della preghiera dei fedeli. Le prime intenzioni sono state rivolte alla Chiesa: per papa Francesco, per il vescovo Calogero e per tutti i pastori. E poi per i seminaristi, i consacrati e i catechisti perché testimonino con gioia le opere di Dio. Ricordati anche “quanti soffrono nel corpo e nello spirito perché trovino in Maria la forza per portare la croce quotidiana” e le famiglie “perché custodiscano la consapevolezza di essere chiesa domestica e sappiano indicare ai giovani la propria strada”.

Intenzioni anche per le confraternite, citate dalla Vergine apparsa al Botta nel 1536 e di cui il Santuario savonese è riferimento spirituale a livello nazionale “perché memori delle parole della Madre di misericordia siano esempio di preghiera e buone opere verso i fratelli”. Preghiere anche per il cammino sinodale intrapreso dalla nostra diocesi e infine per la città di Savona per tutti i presenti.

Al termine l’annuncio, da parte di una bambina, dell’ormai tradizionale lancio dei palloncini bianchi che hanno portato in cielo numerosi foglietti con le preghiere scritte dai tanti scolari, di varie fedi, assieme a un gruppo di “nonni” ospiti delle Rsa del Santuario.

Alla Comunione è stato lo stesso vescovo Marino a portare l’eucarestia alle tante persone anziane, disabili o malate che assistevano alla Messa davanti alla Rsa del Santuario. La celebrazione si è conclusa, con la benedizione finale di monsignor Marino, poco prima delle 11.30.