Secondo un recente studio riportato da GreenMatch oltre 500 località marine sono state definite morte. Si tratta di siti in cui la vita marina non potrà più esistere. Oltre mille specie di animali marini sono colpite dall’inquinamento delle acque oceaniche e ben il 17% delle specie colpite dalla plastica presente negli oceani fa parte della lista rossa stilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura degli esseri marini minacciati di estinzione.

L’inquinamento degli oceani viene costantemente monitorato e negli ultimi anni è diventato sempre più evidente e allarmante. L’attuale situazione marina è un problema globale urgente che necessita di attenzioni e interventi immediati. Da cosa deriva principalmente l’inquinamento marino? Si tratta di una miscela molto complessa e formata da metalli tossici, plastica, petrolio, deflussi agricoli e minacce biologiche sempre più frequenti. Se gli oceani sono i polmoni della Terra il nostro pianeta è in serio pericolo.

Oggi le acque degli oceani sono vere e proprie discariche piene di elementi inquinanti. Secondo alcuni dati raccolti e analizzati da Our World in Data, OCSE e Statista si stima che nei nostri oceani siano presenti fra i 75 e i 199 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica e ogni anno entrano nell’ambiente marino poco meno di 15 milioni di tonnellate di plastica. Se si continuerà di questo passo, nel 2050 la plastica supererà probabilmente tutti i pesci presenti nel mare. L’80% dell’inquinamento marino globale deriva dal deflusso agricolo, dalle acque reflue non trattate e dallo scarico di nutrienti e pesticidi. Il 20% dell’inquinamento da plastica degli oceani deriva dalla pesca industriale.

Se queste tendenze continueranno, l’inquinamento degli oceani causato dalla plastica triplicherà nel giro di 40 anni, con rifiuti che supereranno un miliardo di tonnellate. Nonostante la situazione sia grave in tutto il mondo, è bene sapere che si stanno compiendo sforzi concreti per permettere di salvare gli oceani. Riducendo l’uso della plastica, gestendo la pesca in modo sostenibile e mitigando per quanto possibile il cambiamento climatico, ognuno di noi può contribuire a proteggere gli oceani.