Veglia di preghiera per la cura del creato. 4/9/2020.

Schema della meditazione del Vescovo su Lc 12,22-31

 

“Guardate i corvi…Guardare i gigli”. Col verbo guardare, Gesù invita i discepoli ad ascoltare il magistero della realtà e della creazione, magistero per il quale spesso non abbiamo né occhi né orecchie, anche perché ci colpisce di più quello che è grande e potente:

– ci colpisce il ricco agricoltore che pensa di “garantirsi” il futuro col proprio ricco raccolto (cfr. i versetti precedenti: 12-21), e non abbiamo occhi per i fiori di campo;

– ci colpiscono i ricchi che gettano molte ricchezze nel tesoro del tempio, e non abbiamo sguardo per la vedova che getta tutto (due monetine!): cfr. Lc 21,1-4.

Il magistero della creazione è silenzioso (solo l’uomo è creatura parlante) ma eloquente: la creazione è abitata da una sapienza che si affida, e diventa per noi come una parabola.

Ma la creazione è fragile. Violentata dall’uomo, chiama l’uomo a conversione (la conversione ecologica di LS e QA).

L’uomo invece si preoccupa: pensa che il necessario per la vita possa essere solo frutto di conquista, e non dono di Dio.

La bella notizia portata da Gesù è che “il Padre sa” il bisogno dell’uomo, e che la vita di ciascuno è nelle mani di un Dio affidabile: “cercate piuttosto il suo regno e queste cose vi saranno date in aggiunta”.