La firma della convenzione per il nuovo centro giovanile a Finalpia

Finalpia avrà un nuovo centro di aggregazione giovanile in aree di proprietà dei monaci benedettini, nella zona dell’attuale oratorio e del campetto da tutti conosciuto come “Don Carlo”, in onore del monaco finalese padre Carlo Sciandra, scomparso nel settembre 2020 e storica colonna portante della comunità monastica. Nelle scorse settimane il priore e parroco dom Franco Gazzera e gli amministratori comunali, in primis il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, hanno firmato la convenzione per la realizzazione dell’opera. “È un impegno preliminare per un progetto che va incontro ai bisogni e alle esigenze di giovani e adolescenti – spiega dom Gazzera a Il Letimbro – Da molto tempo pensavamo alla creazione di questo centro e ora grazie all’aiuto del Comune potremo realizzarlo. Auspichiamo che a metà del 2024 possano iniziare i lavori, che prevederanno la ristrutturazione di tutta la zona adiacente l’Abbazia Santa Maria, compreso il Cinema Angelicum”.

“La possibilità di creare uno spazio per i giovani e gli adolescenti è un progetto a cui tengo molto e in cui abbiamo creduto come Comune, insieme alla Parrocchia Nostra Signora Assunta e San Giacomo e alla Diocesi di Savona-Noli, non solo per svago sportivo ma anche per offrire possibilità di crescita e formazione, creando una sinergia tra pubblico e privato”, afferma Frascherelli. L’ente civico ha stanziato 600mila € destinati al recupero e alla ristrutturazione dell’oratorio. Si inizierà con un incarico a professionisti esterni che redigeranno un progetto per il recupero del compendio immobiliare: in base al progetto e ai suoi costi il Comune otterrà in cambio la possibilità di utilizzare i locali e le sue strutture per progetti sociali e non solo.

“Il risultato ci rende orgogliosi – commentano il vicesindaco Andrea Guzzi e l’assessore comunale al Sociale Clara Brichetto – Stiamo lavorando da tempo a questo progetto in piena collaborazione tra i settori Lavori pubblici e Sociale e siamo convinti che possa essere un vero esempio per molte comunità simili a noi. Non si tratta solo di un progetto sociale ma di un vero esempio di coprogettazione che avrà ripercussioni sul rilancio dell’intero quartiere, grazie anche al recupero urbanistico e architettonico della piazza e alla ristrutturazione del cinema, che potrà tornare ad essere attrattiva del rione e dell’intera città in un connubio tra sociale, cultura e rigenerazione urbana”.