All’iniziativa saranno presenti i funzionari della Soprintendenza e Paolo Pacini, dell’Ufficio beni culturali della diocesi.

“La scultura è stata trattata in anossia per la disinfestazione dagli insetti xilofagi perché presentava molti attacchi di tarli sia nella figura sia nella croce – spiega a Il Letimbro Luisa Mezzano – gli aspetti più difficoltosi dell’intervento sono stati il recupero e la pulitura della policromia che, negli anni passati era stata fortemente danneggiata da stesure di cere e sostanze grasse negli anni passati”.

“Seguendo le indicazioni della Soprintendenza – prosegue – il ritocco nelle lacune sull’incarnato o sul panneggio, con colore abraso o nelle zone stuccate con gesso a vista, è stato eseguito ‘a spuntinato’ ma reso invisibile a distanza”.

“Anticamente questo Cristo del Maragliano andava in processione, ma poi fu montato su un’altra croce, che infatti non è quella originale e risulta poco idonea, e collocato nella cappella, anch’essa oggetto di restauro che ho realizzato con la collaborazione di Annita Maggi – conclude Mezzano – oltre al consolidamento e alla pulitura dei marmi e dei finti marmi e il ritocco pittorico delle lacune, si è intervenuti anche sull’affresco della nicchia, realizzato dal Bongio nel 1807, raffigurante la Vergine e san Giovanni, che presentava danni dovuti a infiltrazioni dal tetto della cappella: è stato fatto un lavoro di risanamento profondo degli strati preparatori e di ripristino della pellicola pittorica”.

La realizzazione del restauro è stata possibile attraverso la compartecipazione finanziaria della Compagnia di San Paolo e di Torino e della stessa parrocchia di san Nicolò grazie anche a numerose offerte dei parrocchiani.