
Teresio Olivelli
Cogoleto. Il 17 gennaio 1945, in conseguenza di un pestaggio subìto per aver difeso un compagno di prigionia, moriva nel lager di Hersbruck, un sottocampo di Flossenbürg, Teresio Olivelli, autore della celebre “Preghiera del Ribelle”, partigiano Medaglia d’Oro al Valor militare alla memoria e venerato come beato dalla Chiesa cattolica. Per ricordarlo sabato 15 febbraio alle ore 10 nell’Oratorio San Lorenzo, in largo della Pace, si terrà l’incontro “Tessitore di pace in tempo di guerra”.
Durante l’evento organizzato dalla Parrocchia Santa Maria Maggiore, dal Punto Pace Hélder Câmara di Pax Christi e dal Comune il professor Anselmo Palini presenterà il libro “Teresio Olivelli – Ribelle per amore”, pubblicato dalla casa editrice Ave. “Giovane meraviglioso, la persona forse più intelligente che io abbia mai conosciuto”, lo definì padre David Maria Turoldo. “Lo spirito più cristiano del nostro secondo Risorgimento”, secondo don Primo Mazzolari.
Evento
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Il lager di Hersbruck fu l’ultima tappa di un cammino di crescita. Cresciuto nell’Azione Cattolica Italiana, nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana e nella Società di San Vincenzo de’ Paoli, il giovane Olivelli abbracciò il fascismo, nell’ingenua convinzione che fosse possibile una sua coniugazione con il cristianesimo, e partecipò alla Seconda Guerra Mondiale sul fronte russo con gli alpini, dove comprese la follia della politica del regime.
Tornato in Italia, con la frequentazione dell’Oratorio della Pace di Brescia maturò la sua definitiva fuoriuscita dal fascismo e dopo l’8 settembre ’43 divenne esponente di primo piano della Resistenza nelle file delle Fiamme Verdi, con il compito di tenere i contatti fra i vari gruppi e contribuire alla realizzazione e diffusione della stampa clandestina, soprattutto del foglio Il Ribelle.
Arrestato a Milano il 27 aprile ’44 a seguito di una soffiata, nei lager in cui si trovò detenuto giunse alla completa offerta di sé, vittima sacrificale della barbarie nazista, agnello immolato per i propri compagni di prigionia e per tutti coloro che si trovavano coinvolti nel dramma della guerra. Beatificato nel 2018, Olivelli può essere considerato un “martire della carità”. Nel lager fu un “uomo per gli altri”, per usare un’immagine cara a Dietrich Bonhoeffer, teologo, partigiano, pastore protestante tedesco e martire di Flossenbürg.