Continua il lavoro delle otto commissioni di studio del Sinodo diocesano, istituite durante la seconda sessione assembleare. Ogni commissione dovrà, entro metà dicembre, consegnare alla segreteria sinodale il proprio materiale, ossia il brano biblico scelto come “icona” simbolica e una pagina dove vengono spiegate le motivazioni che hanno guidato i membri della commissione ad optare per quel testo in riferimento al tema.
Le prime due commissioni, presiedute da Paola Castelli e Cristina Ferrando, hanno in comune il titolo “Comunità in ascolto” e si differenziano perché una si concentra maggiormente sulla lettura della società e del territorio e l’altra presta maggiore attenzione ai giovani e al mondo della scuola.“La misericordia come stile della chiesa” è il titolo della terza commissione, preseduta da Valentina Illarcio, che riflette sullo stile con cui la chiesa può favorire l’incontro con la misericordia di Dio. Approfondisce invece “La forma della chiesa e l’organizzazione diocesana” la quarta commissione, guidata da Tecla Trotta. “Linguaggi di misericordia” è il tema della quinta commissione, presieduta da Maria Paganelli, il cui ambito è centrato soprattutto sul linguaggio della liturgia. “La chiesa popolo di Dio in cammino” – sesta commissione, affidata a Barbara Cazzolla – riflette sulla chiesa, sia in termini generali sia esaminando declinazioni più specifiche come le età della vita. Si occupa soprattutto della “Eucaristia come epifania della chiesa” la settima commissione, presieduta da Giorgio Nida, mentre l’ottava, “Trasmissione della fede ed educazione alla preghiera”, con la presidenza di Elena Bozano, approfondisce la realtà dell’iniziazione cristiana e delle varie forme di educazione alla fede.
I lavori delle commissioni sfoceranno nei tre momenti assembleari previsti nel 2022 e il cui calendario è stato così stabilito: 14-15 gennaio, 25-26 marzo, 27-28 maggio. Ogni gruppo di studio, tra una sessione e l’altra, lavora con lo stesso metodo. Dopo la scelta delle icone bibliche, che saranno presentate nella prossima assemblea, da gennaio a marzo si declinerà il tema mettendo a fuoco le prospettive pastorali, mentre da marzo a maggio si cercherà di tradurre le riflessioni in indicazioni normative e di azione. Ogni commissione, inoltre, potrà avvalersi dell’apporto di esperti e periti, proposti dagli stessi membri o dalla segreteria. Non sono esclusi anche confronti, di rilevanza più pubblica, con persone fuori dal “giro” ecclesiale e dalla forte capacità di stimolare il pensiero.