Caritas Italiana ha seguito subito con apprensione quanto accaduto in Emilia Romagna, devastata dal 16 maggio da forti nubifragi e allagamenti, dopo quelli già avvenuti ad inizio mese, e ha espresso il suo cordoglio per le vittime e la sua vicinanza alle popolazioni colpite, in particolare a quanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni. “Come dimensione e numero di sfollati questa tragedia non ha precedenti – ha ricordato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, al termine dell’Assemblea dei Vescovi del 25 maggio – È fondamentale che si lavori insieme e in una logica di buon senso. Di fronte a problemi di queste dimensioni bisogna mettere da parte qualunque lettura ideologizzata o piccinerie”.
Alluvioni in Emilia Romagna. Card. Zuppi: “I fondi stanziati arrivino subito”
SIR Agenzia d’Informazione
Nei paesi colpiti dai forti nubifragi e dalle frane perdura una situazione difficile, soprattutto per chi ha visto le proprie abitazioni o attività lavorative sommerse dal fango e ha perso tutto. Anche se la situazione meteo è migliorata restano parti di città e molte case allagate o coperte dal fango. “Molti piccoli paesi sono bloccati a causa delle frane e alcune persone risultano ancora irraggiungibili – riferisce il delegato regionale delle Caritas dell’Emilia Romagna Mario Galasso – Il sole asciuga ma al contempo compatta il fango, rendendo difficile la sua rimozione”.
“In tutte le diocesi si sono resi disponibili moltissimi volontari provenienti dalle più disparate realtà (parrocchie, associazioni ecclesiali e laiche) e persone di altre confessioni religiose, come la decina di giovani musulmani che hanno dato una mano a ripulire dal fango il Seminario di Forlì o i rappresentanti della Sikhi Sewa Society che hanno supportato la Caritas di Faenza”, aggiunge. Così il servizio al prossimo diviene anche un luogo di incontro e dialogo. “Al momento la priorità rimangono le persone – conclude – In coordinamento con i Comuni cerchiamo di venire incontro alle loro esigenze pratiche e a supportarle anche dal punto di vista psicologico. Il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case”.
Caritas Italiana è stata sempre in contatto con le Caritas diocesane dell’Emilia Romagna per assicurare vicinanza e un coordinamento su vari fronti, facendo tesoro anche della lunga esperienza dei “gemellaggi” e mettendo al centro l’accoglienza delle persone rimaste senza casa e l’accompagnamento di quelle in situazioni di particolare fragilità e difficoltà.
“Il 21 maggio durante la recita del Regina Caeli in piazza san Pietro papa Francesco ha voluto ‘rinnovare di cuore’ la sua vicinanza alle popolazioni colpite da queste calamità e ha ricordato l’avvio della Settimana della ‘Laudato sì’, la sua enciclica sulla cura della casa comune – ricorda il direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello – Il suo messaggio, alla luce di quanto continua ad avvenire in Italia e nel mondo, rimane di drammatica attualità: è sempre più necessaria una ‘conversione ecologica’, un ‘cambiamento di rotta’ affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per ‘la cura della casa comune’. Impegno che include anche lo sradicamento della miseria, l’attenzione per i poveri, l’accesso equo per tutti alle risorse del pianeta”.
Regina Caeli con papa Francesco
Domenica 21 maggio 2023, piazza san Pietro, Città del Vaticano
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza utilizzando il conto corrente postale numero 347013 oppure con donazione online o bonifico bancario, specificando nella causale “Emergenza alluvione 2023”, tramite
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
- Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
- Banco BPM, piazza Meda, Milano – Iban: IT76 Y 05034 01647 000000009900
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