L’ha istituita lo scorso 31 gennaio papa Francesco pensando a tutti gli anziani, soprattutto a quanti hanno più sofferto la solitudine a causa della pandemia, e l’ha associata alla memoria liturgica dei santi Gioacchino ed Anna, i genitori di Maria. La prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani avrà la sua celebrazione principale nella diocesi di Savona-Noli sabato 24 luglio con la Messa che il vescovo monsignor Calogero Marino presiederà nella basilica di san Giovanni Battista in Finalmarina alle ore 18.
Il Papa ha parlato della vocazione, propria dei nonni e degli anziani, di “custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli”. Ai naturali dubbi di chi vede le proprie energie esaurirsi, di chi vede difficile cominciare a comportarsi “in maniera differente” quando ormai “l’abitudine è divenuta la regola”, o dedicarsi “a chi è più povero” quando ha già “tanti pensieri” per la sua famiglia, o sente la solitudine come un “macigno troppo pesante”, il Papa ha risposto con l’invito ad aprire “il proprio cuore all’opera dello Spirito Santo che soffia dove vuole” e “fa quello che vuole”.
Francesco ha infine invitato gli anziani a tenere viva la memoria: da quella dolorosa della guerra i giovani possono imparare il valore della pace, mentre quella di chi ha dovuto emigrare “può aiutare a costruire un mondo più umano, più accogliente”.
In occasione della prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, la Penitenzieria apostolica ha emanato un Decreto che concede l’indulgenza plenaria, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che il 25 luglio prenderanno parte alla Messa in san Pietro presieduta da Francesco o alle varie funzioni che si svolgeranno in tutto il mondo.
L’indulgenza plenaria viene concessa anche a quei fedeli che, sempre il 25 luglio, “dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente i fratelli anziani bisognosi o in difficoltà (come i malati, gli abbandonati, i disabili e simili)”.