Città del Vaticano. Nel pomeriggio del 18 aprile, Lunedì dell’Angelo, in piazza san Pietro il vescovo Calogero Marino accompagnerà gli adolescenti dai 12 ai 17 anni della diocesi di Savona-Noli all’incontro nazionale con il Papa, che avrà per titolo la parola detta da Gesù a Pietro: “Seguimi” (Gv 21,19). Lo spiega lui stesso in una lettera indirizzata a presbiteri, catechisti e animatori.

“Durante l’assemblea dei vescovi italiani a novembre papa Francesco ha espresso il desiderio d’incontrare gli adolescenti, ‘che stanno più di tutti soffrendo per la pandemia’ – scrive – Ora il tempo è giunto. Spero davvero che anche i nostri ragazzi vorranno accogliere l’invito e vi chiedo fin d’ora di proporre loro questa bella occasione. Accompagnerò io stesso i ragazzi perché desidero stare alcune ore con loro e per esprimere loro la vicinanza della nostra Chiesa ma spero che anche voi possiate venire”.

L’incontro avrà il suo momento clou nel dialogo tra gli adolescenti e il Santo Padre, seguito da una veglia di preghiera con l’ascolto e la meditazione del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. “Dopo questi mesi di vita incerta sarà il primo ritorno di un incontro del Papa in piazza san Pietro – afferma il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana – Mi sembra particolarmente bello che ciò possa avvenire con i ragazzi di quella fascia d’età che molto hanno patito. Abbiamo bisogno di segni di speranza”.

Con questa iniziativa “desideriamo incoraggiare e dare segni di speranza a chi si spende per la crescita dei ragazzi e a chi guarda alla comunità cristiana come custode di un futuro di vita che nasce dalla fede in Gesù risorto”, aggiunge don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile, ricordando che “in questa logica la scorsa estate è stato lanciato e consegnato il sussidio ‘Seme divento'”.

Il pellegrinaggio non sarà un semplice raduno ma un’esperienza di comunione fraterna, come spiega iconicamente il logo, l’ICHTUS, un pesce formato da tanti cerchi azzurri disposti intorno alla croce – occhio. Con la sua forma vitale nuota nel mare della storia degli uomini solcando le onde con fiducia. Il colore arancione della croce rimanda al sole del giorno di Pasqua mentre i cerchi azzurri evocano tante piccole gocce d’acqua, memoria del Battesimo, fonte di unità. Il titolo #seguimi, con il segno grafico # che simboleggia la ricerca, richiama la sequela, ovvero la ricerca del senso della propria esistenza, che si rinnova nella comunione dei fratelli e delle sorelle con il Padre nell’Amore del Figlio.

I dettagli logistici saranno comunicati da don Germano Grazzini, direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano, al quale è possibile riferirsi fin d’ora per informazioni.