Nella Sala Stella Maris di Savona il vescovo di Savona-Noli monsignor Calogero Marino ha incontrato gli operatori e le operatrici della cultura nell’ambito della sua seconda visita pastorale alla diocesi. Di seguito il suo discorso, di cui ringraziamo Sonia Pedalino.
Durante questa mia seconda visita pastorale voglio incontrare non solo le parrocchie, i religiosi e il mondo Chiesa ma anche confrontarmi con la realtà civile, il mondo della cultura. L’incontrarsi è proprio il 90% dello scopo di questa iniziativa. Occorre uscire dal chiuso delle proprie abitudini, incontrarsi, confrontarsi con le diverse realtà del territorio e spero che da questo nascano dei percorsi per camminare insieme.
La cultura deve dare e ritrovare speranza nella fatica del pensare ed è faticoso l’intrecciarsi della cultura accademica con la cultura antropologica, popolare. La Chiesa di Savona è piccola e fragile ma spero che anch’essa possa dare aiuto per un incontro delle due culture e auspico che i progetti per Savona Capitale della Cultura siano non solo di cultura alta e accademica ma che appunto s’intreccino con la cultura antropologica.
Occorre discernimento del tempo presente, viviamo in un cambiamento d’epoca e bisogna trovare i “sensori” capaci di leggere il tempo presente, come discernerlo per abitarlo con gioia e speranza, e questo si può fare insieme, sinodalmente. Bisogna essere come un mosaico: ognuno è una tessera e solo con il proprio contributo e solo insieme si vede il lavoro finito. In questo non bisogna dimenticare i piccoli, le donne e dare voce anche agli emarginati, ai giovani, agli stranieri.
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