Savona. L’ondata pandemica non ha frenato i lavori del Sinodo Diocesano, che il 14 e 15 gennaio presso l’Istituto “Rossello” ha vissuto la sua terza sessione assembleare, con una media di 65 membri presenti in entrambe le giornate: un numero considerevole, se si considera l’attuale situazione di emergenza sanitaria. Nei tempi del programma pensato dalla Segreteria, senza cena e pranzo per ragioni di prudenza, si è riusciti a rispettare la tabella di marcia: presentazione delle “icone bibliche” scelte dalle otto commissioni, risonanze che le Sacre Scritture hanno avuto sui sinodali, avvio della successiva fase dei lavori del 24 e 25 marzo.
Le pagine bibliche maturate dal confronto nelle commissioni sono tratte dal Nuovo Testamento: due dal Vangelo secondo Luca (l’invio in missione 10,1 – 11 e la catechesi sulla preghiera 11,1 – 13), due da quello di Giovanni (l’incontro di Gesù con la samaritana 4.5 – 32 e l’adultera 8,1 – 11), due dagli Atti degli Apostoli (la prima comunità cristiana 2,42 – 48 e l’incontro di san Paolo con Lidia a Filippi 16,11 – 15), una dalla Prima Lettera di san Pietro (2,1 – 10) e una dalla Lettera di san Giacomo (1,16 – 27).
Ogni presidente di commissione ha spiegato le motivazioni della scelta e i testi delle relazioni sono stati distribuiti ai sinodali in un fascicolo. Nelle diversità degli approcci spiccavano anche le inserzioni di disegni, cartelloni di brain storming, una celebre crocifissione di Chagall e una canzone di Marco Mengoni. Nelle due preghiere introduttive ai lavori il vescovo Calogero Marino ha voluto commentare due delle pagine bibliche sopra citate.
“Al posto del ‘voi’ possiamo mettere il ‘noi, Chiesa di Savona’ – ha detto circa la 1 Pietro 2,1-10 – Questo testo parla anche della nostra identità, che ha una radice precisa: l’avvicinarsi e lo stringersi a Cristo. Ritroviamo con gioia la consapevolezza grata di ciò che siamo e la nostra identità battesimale: questo sarà lo spirito, laudativo e quasi liturgico con cui potremo vivere l’assemblea”.
Del brano di Atti 16,11-15 monsignor Marino ha evidenziato invece la chiamata ad uscire dai consueti confini in obbedienza ad una chiamata e la disponibilità ad andare in contesti sconosciuti, senza troppe certezze, con il coraggio di sbagliare. “È bello l’invito finale di Lidia a Paolo a restare nella propria casa – ha concluso – La casa è luogo simbolico, spazio di Vangelo, e la stagione del Covid-19 ci ha fatto riscoprire proprio questa dimensione domestica della fede”.
Le risonanze all’ascolto delle relazioni sulle icone bibliche si sono sviluppate in due tappe. Il venerdì sera chi lo desiderava ha potuto raccontare in un clima familiare come aveva vissuto il lavoro in commissione sulla Parola di Dio e quali erano state le gioie, intuizioni e difficoltà sperimentate. Durante il sabato mattina ci sono stati ventuno interventi: chi ha voluto ha espresso ciò che lo aveva più colpito dei lavori delle commissioni diverse dalla propria e in cui aveva percepito maggiormente l’opera dello Spirito Santo.
Tanti gli aspetti evidenziati: tra questi il valore della comunità, l’obbedienza alla Parola di Dio che origina autorevolezza, la priorità dell’ascolto (che può far cambiare progettualità), l’essenzialità, il ruolo delle donne, la centralità della misericordia, l’educazione, l’attenzione al prossimo, il rispetto della dignità di ogni “altro”, la condivisione dei bisogni fondamentali, il valore sacro del tempo e dello spazio.
Nell’ultima parte dell’assemblea di sabato si è dato l’avvio alla seconda fase dei lavori delle commissioni, che si sono riunite singolarmente iniziando il confronto sulle prospettive pastorali alla luce dei testi biblici di riferimento, dello strumento di lavoro elaborato dalla Segreteria e integrato dagli interventi delle sessioni precedenti e di quanto è stato condiviso nella terza sessione. In particolare la domanda di partenza è stata “Come la Parola di Dio, l’ascolto dei fratelli e lo Spirito Santo illuminano la nostra riflessione pastorale?”. Le commissioni avranno tempo fino al 15 marzo per incontrarsi in presenza nelle sedi e nelle modalità che prediligeranno e produrre un documento di sintesi da consegnare alla Segreteria.