La Diocesi di Savona-Noli ha inaugurato un nuovo servizio in seno all’équipe di Pastorale familiare: il “Pozzo di Giacobbe” si occuperà infatti di dare vita ad interventi rivolti a persone separate, divorziate, risposate e a tutti coloro che vivono simili momenti di difficoltà.

Tre gli obiettivi di questo gruppo di lavoro: favorire nella comunità cristiana lo spirito di accoglienza verso le famiglie ferite, proporre percorsi di fede e di condivisione, offrire cammini di accompagnamento personale per il discernimento nell’accostarsi ai sacramenti.

A comporre la commissione, che sarà strettamente legata all’ufficio di Pastorale familiare, sono stati chiamati dal vescovo Marino padre Lorenzo Cortesi, prete dehoniano da poco alla guida dell’Ufficio diocesano, Francesca Romani, già a capo del Sert savonese, Carmen Santorelli, avvocato e volontaria del consultorio familiare diocesano, i coniugi Elena Bozano e Andrea Bosio, che fanno parte dell’équipe.

Il decreto di composizione del gruppo di lavoro è stato firmato da monsignor Marino a metà giugno e ha inquadrato anche canonicamente i compiti e la dimensione in cui si va a inserire il team.

La neonata commissione ha già iniziato i lavori di progettazione e programmazione degli interventi, in stretta relazione con l’equipe di pastorale familiare, recuperando quanto già era stato compiuto nel corso del 2019 con un primo incontro tra il vescovo e le persone divorziate, separate e risposate della diocesi.

Il percorso, che doveva vedere anche un successivo incontro di preghiera comunitaria, era stato interrotto a inizio 2020 a causa della pandemia e verrà ora ripreso con nuove modalità e ulteriori spunti.

La nuova realtà diocesana pone sì al centro l’esperienza di fede in relazione alla situazione di crisi, ma vuole anche essere un’opportunità per privilegiare la dimensione della cura e dell’accompagnamento, nell’ottica di una chiesa che dedica energie e impegno all’accompagnamento delle persone.

Queste prime attenzioni compongono un passo iniziale di un’attenzione più vasta che il vescovo intende promuovere all’interno della diocesi e che verrà sviluppata nel prossimo futuro, eventualmente anche espandendo la composizione del gruppo di lavoro.