Pasqua di Resurrezione 2019

“Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette”. L’avventura cristiana comincia quel mattino: lo stare di Maria di Magdala presso il sepolcro, la corso di Pietro e dell’altro discepolo (senza nome, perché noi dobbiamo diventare come quel discepolo!).

Si tratta di vedere l’invisibile (perché davvero non vedono nulla, se non un sepolcro vuoto e “i teli posati là”) e di credere l’impossibile, la bellezza impossibile della Resurrezione.

Per questo oggi siamo qui. Per gridare con gioia che è Risorto. Gridarlo non a parole, ma con una vita trasfigurata dalla luce del Risorto. Attestarlo con mitezza, in un tempo segnato dalla dittatura del possibile e dal fascino del visibile. Ci sembra di poter essere i padroni del mondo, e non figli, per i quali tutto è dono, tutto è grazia. Chiediamo gli uni per gli altri, in questa Messa, occhi nuovi, capaci di vedere e credere!

Ma la liturgia della  Parola oggi ci conforta perché dice la dimensione ecclesiale della fede pasquale. Vanno insieme al sepolcro e narrano (la prima lettura!) quell’evento che ha segnato la loro vita.

Nel tempo dell’individualismo che rende tristi, vogliamo pregare perché la nostra Chiesa di Savona, le nostre Parrocchie, siamo piccole zolle del Regno, fatte di gente semplice, ma nutrita di vangelo, di gente capace di aiutarsi a vicenda a vivere l’avventura della fede.

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